Numero 213, pag 6 - Giugno 2021

Ogni “novità “ imposta dai Ministri ha normalmente implicato disponibilità economiche per i “FORMATORI” ma niente per i “FORMATI”.  Vecchia storia.

 

Per non far supporre che si tratti di uno spreco di soldi e quindi di un danno erariale, le novità dovevano risultare per gli s-formati un utile appiglio per affrontarle e quindi una forte motivazione per l’iscrizione e la  frequenza di corsi, l’acquisto di testi sugli argomenti specifici, l’utilizzo di materiali informatici e non, pure con relative istruzioni per l’uso…dato da tecnici/Referenti/Animatori...tutti con compensi giustificati. Resta però una mancata informazione: quale compenso orario viene dato ai Formatori?

In quest’anno scolastico ci sono state “novità” di vario tipo: oltre a DAD e DDI e l’uso più dettagliato del registro elettronico, anche  l’educazione civile e i giudizi invece dei voti numerici nella scuola primaria.

Per tutti questi impegni nuovi e obbligatori  sono state organizzate attività di formazione, con formatori a volte  preparati, slides riassuntive, incontri a distanza. È evidente soprattutto il bisogno di istruzioni su come procedere nella cancellazione o nel riadattamento delle programmazioni già stilate e consegnate per sfociare nei quattro giudizi, concordando il tutto anche nelle ore di programmazione settimanale e nelle Interclassi.

Per invogliare alla formazione, ci sono stati Dirigenti scolastici che hanno lasciato la frequenza facoltativa, oppure con il “recupero” facendosi cancellare da qualche organo collegiale o da ore a disposizione per contemporaneità o compresenza tra colleghi. Altri, e non pochi, hanno scritto che era “obbligatorio” partecipare.

È  chiaro che le ore non rientravano nel “lavoro” per il quale si ottiene lo stipendio. Ancora alcuni Dirigenti giocavano sul fatto che si è “in servizio”… ma questo avviene anche il 3 gennaio, ad esempio, e tutti i giorni in cui non si è impegnati per l’insegnamento e le 40+40 ore deliberate nel Collegio dei Docenti all’interno del Piano annuale delle attività, con calendario e orari precisi.

Esiste sempre il fraintendimento di base: una Formazione resa obbligatoria rientra nel Lavoro? Il Lavoro, in quanto tale, è un impegno a disposizione del proprio datore/padrone/ditta ed è tale se è pagato, cioè se rientra nel Contratto sottoscritto dall’operaio/impiegato/professionista….nel rispetto della Costituzione Italiana.

Nel Piano delle Attività per il 2021/22, aggiungete la Formazione unitamente ai Collegi dei docenti e le altre voci, per evitare di sforare le 40 ore e di pretendere dal Dirigente i pagamenti per lavoro straordinario che pretende.

Come non bastasse, ora il nuovo ministro Bianchi avrebbe pensato di rendere obbligatoria la Formazione per tutti gli insegnanti non specializzati sul sostegno, ma con in classe alunni certificati. Bel pensiero e bel proposito, perché i bambini certificati non sono “coperti” in tutte le ore di frequenza, ma non è proprio pensabile che la figura aggiuntiva in classe vada eliminata! L’insegnante di sostegno deve trovare strategie, percorsi, tempi e metodi didattici adatti al singolo alunno.

Anche in questo caso ci saranno compensi solo per pediatri/pedagogisti/psicoterapeuti/logopedisti/assistenti sociali/giudici tutelari dei minori … mentre gli insegnanti s-formati nel sostegno diventeranno un alibi per tale  enorme spesa?

Anche in questo caso La Formazione dovrà rientrare nelle ore annuali funzionali all’insegnamento oppure sostituire l’insegnamento. Non si vuol creare un danno erariale chiedendo il pagamento di Lavoro non stabilito nel Contratto Nazionale, per un errore del datore di lavoro.

Giuliana Bagliani