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Categoria: Giugno 2023
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Numero 216 - Giugno 2023

Il tema della sburocratizzazione è da sempre nel cuore del nostro sindacato.

 

Lo è perché da sempre il SAM Gilda vede nella semplificazione amministrativa una misura che non solo accelera i processi, evitando sprechi di tempo e lungaggini inutili che spesso sottraggono energie che i docenti potrebbero impiegare nella didattica, ma anche perché sburocratizzare significa ottenere maggior trasparenza.

Procedimenti che si trascinano con richieste formali, dichiarazioni di dati che l’amministrazione ha già, compilazioni che attardano sterilmente il lavoro fa sì che si perda di vista la tracciatura di ciò che deve essere realmente documentato. Nella sovrabbondanza di documenti viene inoltre persa inevitabilmente anche la trasparenza. Quella trasparenza intesa come immediata e limpida comprensione di ciò di cui si sta parlando o si sta scrivendo. Pertanto il dono della sintesi va di pari passo con la trasparenza.

La riflessione muove anche da dati scientifici: secondo l’elaborazione della CGIA di Mestre condotta su dati Istat: nel 1997 il 10% degli intervistati rispondeva di aver atteso lungamente agli sportelli amministrativi, percentuale che saliva al 15% nel 2007 e al 23% nel 2017. La percezione del tempo è cambiata, ma se la diffusione informatica doveva contribuire alla risoluzione amministrativa è evidente che più di qualcosa non è riuscito.

Se vogliamo vedere nella volontà di sburocratizzazione del Ministro Valditara una massima di Albert Einstein “Le buone idee emergono dal caos” va custodita la speranza che finalmente si inizi un processo a ritroso rispetto alla crescita progressiva del carico burocratico nella scuola.

Probabilmente la riflessione politica nasce più da necessità di risparmio che da una riflessione ideale, visto che tanto i tempi quanto i costi della burocrazia sono diventati con il tempo una vera e propria patologia che colpisce tutte le realtà amministrative del nostro paese. Non è un mistero che il pensiero politico di Valditara guardi molto in direzione delle imprese, che avrebbero bisogno di un servizio efficiente, ma è comunque un bene che anche per la scuola di tenti di puntare allo snellimento burocratico.

Un’amministrazione che funziona male, inoltre, mette a rischio anche i fondi europei e mai come in questa fase storica le nostre segreterie scolastiche hanno manifestato una lentezza e un’inconcludenza che in altri stati dell’Unione non è immaginabile.

Le indicazioni della sburocratizzazione di Valditara sono: progettare, affidare ed eseguire in tempi accettabili. Si riuscirà a tradurre in pratica questi propositi? Per ora non lo sappiamo e rimaniamo in vigile attesa, soprattutto della realizzazione di quegli intenti migliorativi messi nero su bianco proprio dal Ministro nel suo libro “È l’Italia che vogliamo” (Piemme, 2022).

Annalisa Santi