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la tribuna TREVIS0
IN
PRIMO PIANO MERCOLEDI' 8
dicembre 2004 IL NATALE DELLA DISCORDIA Messa
in discussione la libertà di
insegnamento in nome delle radici cattoliche TUTTE LE INVETTIVE
DELLA LEGA CONTRO LE DOCENTI DELLA
CIARDI Sul
caso Ciardí il vicesindaco Giancarlo
Gentilini ha
invocato l'ostracismo per le maestre: «Non c'è posto nelle nostre scuole
per delle insegnanti che negano il presepe» ha detto. Contro
l'iniziativa si è scagliato anche il leghista Piargiorgio
Stiffoni, segretario
della Commissione Speciale per l'Infanzia di Palazzo Madama. «La scelta
delle maestre è "vergognosa" e viola della libertà dei bambini
‑ ha detto ‑ esprimo piena solidarietà ai genitorí e ai
piccoli ai quali è stata scippata la festa più simbolica dell'Infanzìa». Anche
il presidente della Provincia Luca
Zaia si
è espresso sul caso, lanciando una proposta. «Chiediamo al ministro Morattí
di istituire un albo degli insegnanti che si rifiutano i fare il presepe, in
modo
che i genitori sappiano in quali scuole iscrivere i figli». Per
Giancarlo
lannicelli, presidente
del consiglio comunale, bisognerebbe «aprire un'inchiesta sulle maestre»
colpevoli di non aver voluto la tradizionale recita di Natale». Proposta
choc del presidente della Provincia Zaia. «Vogliono smantellare le basi
della nostra scuola cattolica e renderla sempre più laica». Schedatura
per gli insegnanti obiettori Sfiffoni
invoca provvedimenti disciplinari contro le maestre della Ciardi di
Paolo Calia TREVISO.
Un
albo degli insegnanti «obiettori», in pratica tutti quelli che rifiutano
di fare il presepe o di allestire recite sulla Natività a Natale. E’
la
proposta del presidente della Provincia, Luca Zaia, ancora una volta con il
dito puntato contro le maestre della scuola elementare Ciardi, da giorni
nell'occhio del ciclone. «Un albo ‑ precisa il presidente ‑ in
modo che i genitori sappiano in quali scuole iscrivere i loro figli senza
Incorrere in spiacevoli sorprese prima delle festività cattoliche». E il
senatore Stiffoni invoca da parte del ministro provvedimenti disciplinari
contro le maestre. Zaia,
senza troppi giri di parole, esprime un verdetto di condanna nei confronti
di chi nega il presepe, la recita sulla natività e tutto quello che
riguarda le tradizioni cattoliche. Ci va giù duro, il. presidente. Al punto
di ipotizzare delle scuole ad hoc composte da un corpo insegnanti poco
incline a far rispettare le tradizioni della religione cattolica: «Hanno
forse riflettuto gli insegnanti sul fatto che Gesù per i musulmani è il
penultimo profeta? ‑ si chiede ‑ I musulmani non rinnegano la
sua presenza». Totale
poi la difesa del presepe come valore: «Non mi risulta che farlo sia
pericoloso, che qualcuno sia diventato un delinquente per aver passato i
giorni del Natale a sistemare le statuine del bue e dell' asinello».
Tradizioni, precisa, che comprendono anche una festa pagana come il Panevin:
«Ma nessuno si sognerebbe mai di abolirlo. Come il presepe, fa parte
della nostra cultura». Scontata a questo punto la frecciata diretta alle
maestre delle Ciardi: «Le maestre si sono loro malgrado autocoinvolte
in un ragionamento senza capo ne coda: la ricerca estrema della tolleranza
ha portato all'intolleranza totale nei confrontì della comunità locale». Il
duello con gli insegnanti della Ciardi è comunque ‑ destinata a
continuare. Zaia infatti promette che la vicenda non finirà con le vacanze
‑ «sappiano che staremo qui a vigilare», avvisa e rincara la dose:
«Le regole, quando sono stati assunti, erano chiare: questi insegnanti
adesso non hanno alcun diritto di cambiare regole vigenti da generazioni
nelle nostre scuole. Altrimenti potevano scegliersi un altro lavoro o andare
ad esercitare in un altro paese. Pensiamo al senso del Natale: come si può
anche solo ipotizzare che questa festa possa in qualche modo offendere qualcuno?
Come possono dei principi universali dell'intera umanità risultare
inopportuni per alcuni bambini solo perchè di religione diversa dalla
nostra? Vorrei sapere se le maestre che hanno ideato la trovata abbiano mai
riflettuto seriamente su questi aspetti prima di prendere decisioni che a
loro non competono». Il
caso Ciardi arriva anche in Parlamento. Il senatore leghista Piergiorgio
Stiffoni ha infatti presentato un’interrogazione ai ministri
all'Istruzione e dell'Interno per sapere quale sia il loro orientamento e se
«intendano assumere iniziative volte a far chiarezza e a stabilire un
indirizzo preciso, onde evitare che per seguire ed assecondare le ideologie
di pochi, si danneggi l'armonico sviluppo dei più piccoli». Il senatore
prospetta anche l'ipotesi di un procedimento disciplinare a carico delle
insegnanti della Ciardi qualora se ne riscontrassero glì estremi. Intanto
domani sarà a Treviso, ricevuto
proprio da Zaia, il vescovo di Tunisi. Guida di una diocesi cattolica in un
paese musulmano, che parlerà proprio sulla difficile questione
della convivenza religìosa.
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