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Redazione

Segreteria Nazionale

OTTOBRE 2007


CONTRATTO 2006 - 2009

Dopo la battuta d’arresto estiva, dovuta alla mancata certificazione delle risorse disponibili, il 18 settembre sono riprese le trattative per il rinnovo del contratto, scaduto da quasi due anni. Con grande accelerata, nella notte fra il 6 e il 7 ottobre, dopo un non stop di 4 giorni, si è giunti all’accordo sul contratto. La nostra Organizzazione, a seguito di una rapida consultazione dei responsabili provinciali, si è espressa favorevolmente per la firma, pur con la riserva di porre la sigla definitiva solo dopo aver sentito il parere degli iscritti. Parere che verrà acquisito attraverso dibattiti ed assemblee sul territorio.

Le perplessità sono legate, dal punto di vista economico, alla scarsità di risorse investite e per lo più tardivamente, motivo per cui gli aumenti faticano a tenere il passo con il caro vita e siamo ben al di sotto della media degli stipendi europei. Inoltre non è stata accolta, in quanto osteggiata dalle altre OO.SS., la proposta di una spartizione alla fonte tra fondo d’istituto destinato ai docenti e fondo destinato al personale ATA. Questo aspetto continuerà dunque a perpetrare malumori e contese nelle contrattazioni decentrate. Dal punto di vista normativo, invece, non vi sono grandi differenze rispetto al contratto precedente, soltanto alcune delle proposte fatte sono state accolte ed hanno incontrato l’appoggio degli altri sindacati.

Ad ogni modo, per il BIENNIO ECONOMICO 2006-07, si parla di aumenti medi mensili lordi sbandierati dai confederali pari a 140 € (dobbiamo dire che si tratta di una cifra gonfiata e propagandistica, la realtà si colloca su numeri molto più bassi), vale a dire un incremento del 6,07 %, di cui un 5,49 incide direttamente sulle voci fisse dello stipendio. Sull’aumento vanno ad aggiungersi una cinquantina di euro, in unica soluzione, derivante dai risparmi effettuati per la mancata attuazione del tutor nel 2005 e la coda contrattuale del precedente CCNL economico.

 Personale docente
Docenti scuola infanzia e scuola primaria

anni interi compiuti al 1.1.2006

Nuovo stipendio mensile al 31.12.07

Nuova RPD dal 1.01.06

Totale aumento mensile dal 31.12.07

Arretrati 2006-07
e una tantum

da 0 a 2

1.540,89

164,00

84,88

592,13

da 3 a 8

1.582,51

164,00

86,92

606,69

da 9 a 14

1.710,71

164,00

93,22

651,67

da 15 a 20

1.860,46

202,00

102,75

704,19

da 21 a 27

2.005,79

202,00

109,89

755,15

da 28 a 34

2.149,18

257,50

123,91

805,59

da 35

2.255,96

257,50

129,16

843,03

Il recupero degli arretrati 2006-2007 (risparmi e coda contrattuale inclusa) ammonterà mediamente a 1800 € (questo è quanto dichiarato, ma si tratta di un’altra cifra da considerare con cautela); nessuna speranza invece di ottenere l’indennità di vacanza contrattuale fortemente chiesta e voluta dalla nostra sigla. L’indennità, unica sanzione prevista a carico della parte pubblica che rinvia il rinnovo del contratto, sarà ottenuta d’ora in poi con ancor maggiore difficoltà.

La tabella tabella aiuta la visualizzazione degli aumenti per quel che riguarda le scuole dell’infanzia e primaria.

 

Una valutazione positiva riguarda la destinazione delle risorse per gran parte sullo stipendio tabellare e sull’RPD. Inoltre, all’art. 88 (commi 2 e 3)  si parla di destinazione del fondo d’istituto per la retribuzione del particolare impegno professionale “in aula”, di  flessibilità organizzativa e didattica (turnazione, flessibilità oraria ecc.) e alle attività aggiuntive di insegnamento viene riconosciuta una retribuzione di € 35,00 l’ora. Questa scelta, che corrisponde alla nostra richiesta di valorizzare la docenza rispetto ad altre attività, sembra una svolta verso il superamento della scuola degli adempimenti burocratici che, in questi ultimi anni, ne avevano snaturato l’essenza.

Per quel che attiene più specificamente alla PARTE NORMATIVA e al profilo professionale, tra i pericoli sventati con forte determinazione, c’è stato il tentativo di introdurre un meccanismo di carriere con differenziazione retributiva fra docenti. Fra gli aspetti che consideriamo decisamente migliorativi segnaliamo:

Per i precari 

·  E’ sparito l’articolo che prevedeva l’impossibilità di trasformare il contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato;

·   per i supplenti temporanei con contratto settimanale è previsto il pagamento del giorno libero e della domenica a fine contratto;

·  il supplente temporaneo rimane in servizio fino al termine degli scrutini e delle valutazioni qualora il titolare rientri dopo il 30 aprile.

In generale

  •  Le attività funzionali all’insegnamento sono state riformulate: il monte ore per riunioni collegiali (art. 27 comma 3, lettera a e b del precedente contratto, vale a dire le precedenti 40 ore obbligatorie più quelle fino ad un massimo di 40) è diventato  “fino a 40 ore” per entrambe le tipologie;

  • è stato riconosciuto il problema del mobbing ed istituito un comitato paritetico;

  • la formazione è tornata ad essere una materia disciplinata contrattualmente. Un organismo si occuperà di programmarne le iniziative. La nostra organizzazione ha chiesto al Ministero dell’Economia un intervento per rendere detraibili fiscalmente gli oneri economici derivati da spese professionali;

  • è stato riformulato il DIRITTO a 3 giorni di permessi retribuiti, ciò toglie ogni discrezionalità al dirigente;

  • il permesso per lutto è stato esteso anche al convivente;

  • il congedo per matrimonio è diventato flessibile (i 15 giorni saranno fruibili dai 7 antecedenti alla data ed entro i due mesi successivi);

  • sono stati posti dei limiti temporali per l’inizio e la conclusione delle contrattazioni d’istituto (rispettivamente 15 settembre e 30 novembre);

  • le RSU potranno designare un altro lavoratore come rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).

Nel corso della contrattazione la nostra delegazione ha colto l’occasione per contestare la recente incursione governativa, per decreto-legge, sulla materia “norme disciplinari” che era già regolamentata da preesistente normativa di legge (T.U.). Ha manifestato non poco stupore per l’esautoramento del Collegio dei Docenti e del CNPI nella procedura disciplinare, in una materia specifica in cui non si sentiva proprio la necessità di effetti mass-mediatici a grande discapito dell’immagine professionale della categoria docente.            

Michela Gallina

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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