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Redazione

Segreteria Nazionale

 

 

MARZO 2005


Darwin torna a scuola.

A distanza di un anno dalla sua espulsione (ricordiamo come l’ingresso delle Indicazioni Nazionali con il decreto 59 del 19 febbraio 2004 lo avesse estromesso dal primo ciclo dell’istruzione), Charles Darwin tornerà tra i banchi di scuola. Nel mese di febbraio infatti, a pochi giorni di distanza dalla celebrazione del Darwin Day, è stata presentata, al Ministro Moratti, la bozza della Commissione di saggi presieduta da Rita Levi Montalcini che dovrebbe integrare le Indicazioni Nazionali della scuola primaria e secondaria.

La bozza chiede la reintroduzione dell’insegnamento delle teorie evoluzionistiche, come fondamento del pensiero scientifico e critico, in ogni ordine e grado di scuola. Ricordiamo infatti quanto l’esclusione dell’evoluzionismo in favore del primato delle teorie del creazionismo avesse sollevato non poche polemiche e non solo all’interno del mondo scientifico, ma anche da parte di una grossa fetta della comunità che si chiedeva perplessa se l’accaduto fosse il prodotto di una svista oppure di una discutibile scelta deliberata culturale-pedagogica, un ritorno ad una forma di oscurantismo “pseudo-religioso”.

L’evoluzionismo infatti, oltre ad apparire essenziale per la formazione di una visione integrale della vita e dei suoi processi biologici e genetici, può essere molto utile nell’evitare la formazione di  pericolose distorsioni ideologiche legate a teorie eugenetiche e xenofobe di cui oggi purtroppo assistiamo al rigurgito.

Nell’occasione, Vittorio Sgaramella, membro della commissione, non ha mancato di rilevare altre carenze presenti nei programmi per la scuola primaria e relativi all’insegnamento delle scienze.

Auspichiamo vivamente un’inversione di tendenza negli atteggiamenti ministeriali che implichi a priori la richiesta a priori di un parere da parte degli esperti anche al fine di evitare mortificanti quanto inevitabili contestazioni.

Michela Gallina

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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