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Redazione

Segreteria Nazionale

GIUGNO 2007


Dignità da difendere

di Michela Gallina

 

Nel numero di SAM-Notizie del mese di aprile abbiamo spiegato come il Codice civile obblighi il datore di lavoro, nel nostro caso lo Stato per tramite del dirigente scolastico, a farsi carico della tutela della salute, della sicurezza e dell’integrità fisica e morale del lavoratore all’interno dell’ambiente di lavoro.

Questo concetto è stato preso in considerazione in rapporto ad una situazione molto specifica: quella in cui un alunno con problemi di comportamento e certificato dai servizi, costituisca un pericolo per l’insegnante. In realtà il principio può avere un campo di applicazione molto più vasto in quanto estensibile a tutte le situazioni che arrecano danno non solo fisico ma anche morale all’insegnante.

Pertanto vi possono rientrare anche i fenomeni di bullismo consumati ai danni dei docenti.

Alunni violenti spesso costituiscono un serio pericolo per i loro compagni oltre che per gli insegnanti. Se un docente si trova nella condizione di non riuscire a garantire l’incolumità dei soggetti di cui è direttamente responsabile, è bene che corra ai ripari prima che succedano fatti gravi. Inseriamo nel riquadro sotto una serie di indicazioni e suggerimenti da seguire in questo caso.

Vogliamo ricordare che vi sono altre situazioni, oggetto invece di procedura penale, che sono spesso motivo di grande sofferenza per i colleghi: comportamenti di diffamazione e calunnia (per lo più infondati) operati dalle famiglie o, come avviene purtroppo in alcuni casi, ad opera di colleghi verso altri insegnanti, o ancora ad opera dello stesso dirigente scolastico. Invitiamo i docenti a prendere in considerazione seriamente l’idea di sporgere denuncia qualora si verifichino le sopraccitate situazioni, perché il portare pazienza, il subire in silenzio, non risolve la situazione ma spesso la aggrava; se l’insegnante non reagisce, allora può essere interpretato come un avallo di quello che viene detto nei suoi confronti. Si sentono fin troppi episodi di insegnanti presi di mira da facili malignità, dai pettegolezzi da salone del parrucchiere, alle chiacchiere sotto l’ombrellone, via via più su agli articoli di giornale o servizi televisivi, del resto l’opera mediatica ha grande influenza sull’opinione comune. Il solo fatto di essere insegnante, come l’essere dipendente pubblico o personaggio politico, offre il “privilegio” di diventare facile bersaglio di attribuzioni tristemente note e diffuse, ormai è un radicato luogo comune. E’ necessario fare il possibile per arginare questa dilagante mancanza di rispetto e considerazione per la categoria, ed è bene che la battaglia parta proprio dai diretti interessati, farsi rispettare per riconquistare dignità. Sicuramente non sarà sufficiente per invertire la tendenza ma può costituire un primo passo. “Colpire uno per educarne cento”, forse si tratta di un principio discutibile finchè vogliamo, ma in qualche caso potrebbe funzionare. Il nostro sindacato, in caso di necessità può mettere gli iscritti in contatto con i propri legali di riferimento.

REGOLE DA SEGUIRE

di Giuliana Bagliani

- Stipulare un’assicurazione individuale o collettiva per la responsabilità civile e infortuni sul lavoro (se sei iscritto al nostro sindacato godi già delle due polizze).

- Monitorare la situazione attraverso OSSERVAZIONI SISTEMATICHE: rilevazione di tutti i comportamenti irregolari, descrizione del comportamento senza giudizi o impressioni (es. ore … l’alunno ha rovesciato la sedia ecc.). Questo consente di monitorare la pericolosità dell’alunno rispetto alla tipologia dei comportamenti messi in atto e alla frequenza con cui si verificano.

- Relazioni periodiche riassuntive correlate da descrizione delle strategie di prevenzione e neutralizzazione delle situazioni di pericolo, tipologie di interventi per far fronte all’emergenza, esiti degli interventi (da inserire nei registri ed inviare al DS).

- Richiesta di intervento da inviare al DS. I docenti non devono accontentarsi di informare il dirigente bensì pretendere che dagli incontri docenti-dirigenti ed eventuali altre figure professionali scaturiscano delle scelte operative e strategie efficaci per il contenimento o la soluzione del problema.

- In caso di mancata risposta da parte del DS o nel caso in cui le strategie elaborate tra gruppo docente e DS non si siano rivelate efficaci:

PER TUTELARSI NEI CONFRONTI DELLA RESPONSABILITA’ CIVILE VERSO I MINORI è bene rivolgersi, anche scavalcando le vie gerarchiche, direttamente al Giudice Tutelare dei Minori e per conoscenza informare anche gli Uffici Scolastici Provinciali e Regionali di competenza.

Al Giudice deve pervenire tutta la documentazione raccolta dagli insegnanti accompagnata dalla seguente dichiarazione:

 

Al Giudice tutelare dei minori

e p.c. all’ USP di____________

All’USR del ______________

 

 

I sottoscritti insegnanti ……………... della scuola……………..

dichiarano

di non poter assumere la responsabilità civile e penale degli alunni delle classi ……………...

perché la situazione, di cui si allega documentazione, non consente di effettuare la dovuta sorveglianza.

Data …………………….

firma di tutti gli insegnanti interessati

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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