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MAGGIO 2007 ENAM-accio Appropriazione indebita? Probabilmente per la prima volta, da quando l’E.N.A.M. è stato costituito nel 1947, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la sospensione (temporanea) di tutte le prestazioni istituzionali, a partire dal 2 aprile u. s. Le difficoltà in cui l’Ente è rimasto invischiato e che subisce perché ricade nelle restrizioni delle leggi finanziarie non sono state ovviate dal precedente Consiglio di Amministrazione e neppure quello attuale trova vie d’uscita risolutive, Mentre vi scrivo, si sta svolgendo a Chianciano un’assemblea straordinaria dei Presidenti e dei Segretari dei Comitati Provinciali per ricevere informazione sul bilancio dell’Ente, con la dichiarata intenzione - nell’attesa di soluzioni sostanziali - di ridurre le prestazioni, rivedendo le condizioni utili all’accesso ai benefici: tiket, modello ISEE invece che dichiarazione dei redditi, nuova modulistica, ecc. A fronte di incassi mensili più che considerevoli, con prelievi obbligatori per legge (DLCPS 21 ottobre 1947 n. 1346 e successive modificazioni ed integrazioni) ed effettuati sullo stipendio dei maestri a tempo indeterminato, l’E.N.A.M. dovrebbe offrire diverse forme di assistenza: sanitaria, scolastica, culturale, climatica e mutualistica. La più richiesta è quella che concede il rimborso parziale delle spese sanitarie sostenute dagli iscritti. Negli ultimi anni sono aumentate in modo esponenziale le domande ai Comitati Provinciali ( per quanto di loro competenza) ed alla sede centrale di Roma. In coincidenza temporale, a questa realtà derivante da vari fattori (aumenti generalizzati per l’Euro, stipendi che non vengono rinnovati e che non recuperano l’inflazione reale …) si sono contrapposte la legge finanziaria n. 311 del 30/12/2004, che ha imposto limiti di spesa e il Decreto Bersani (n. 223 del 4/7/2006, convertito poi in legge), che ha disposto anche sanzioni pesantissime nel caso di sforamento delle spese concesse. È una situazione di stallo gravissima che rende nullo il lavoro dei Comitati Provinciali che, nel caso accolgano comunque le domande di assistenza, sono tenuti ad avvisare che le stesse dovranno essere riformulate usando un nuovo modulo e tenendo conto di nuove condizioni. Ma chissà quando ciò avverrà … e comunque si tratterà senz’altro di una riduzione del contributo, rispetto alle regole in vigore fino al mese di marzo 2007. Il blocco della funzionalità dell’Ente, comunicata dal Presidente Ciro Di Francia, è di una gravità inaudita, soprattutto perché le trattenute mensili obbligatorie, sullo stipendio degli iscritti, continuano mensilmente e implacabilmente … ed a ciò non corrisponde alcuna prestazione! Secondo il nostro parere, sospendere le prestazioni senza sospendere la trattenuta obbligatoria si potrebbe considerare un’appropriazione indebita da parte dell’ENAM, che viene meno ai suoi fini istituzionali, e quindi la delibera del Consiglio di Amministrazione si configurerebbe quale reato: più di qualche iscritto potrebbe denunciarlo alla Magistratura. Dopo aver considerato la situazione finanziaria dell’Ente e le conseguenze che ne sono derivate, il Comitato Provinciale di Trieste, riunitosi il 17 maggio, ha deliberato di autosospendersi dall’incarico; ha ritenuto che la decisione di interrompere le prestazioni istituzionali sia da considerarsi illegittima e gravemente lesiva degli interessi e dei diritti degli iscritti, derivati dallo Statuto dell’Ente. Considerando, inoltre, che non si prospettano risoluzioni in tempi brevi, è inutile che un Comitato Provinciale si riunisca, visto che non può erogare alcuna provvidenza. L’autosospensione durerà, secondo quando deliberato a maggioranza, almeno fino a quando l’Ente si renderà nuovamente operativo e riprenderà le sue funzioni istituzionali. Giuliana Bagliani
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