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Redazione

Segreteria Nazionale

 

 

DICEMBRE 2004


Finanziaria: ancora tagli alla scuola

 

Dopo una riforma orientata dalla filosofia dei tagli alla spesa pubblica, l’Onorevole Ministro Moratti, di ritorno da Tokyo, dove si era recata per una collaborazione tecnologica italo-nipponica, ha affermato di essere stata all’oscuro dell’emendamento del Governo alla finanziaria che prevedeva un aggiuntivo taglio agli organici del 2%, mai sottoposto alla sua attenzione e considerato grave perchè in contrasto con l’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico e con l’aumento degli studenti. La ministra, successivamente, minacciando di rassegnare le dimissioni, è riuscita a fermare (o forse rinviare?) quell’ulteriore colpo di scure che rischiava di abbattersi sul destino già triste della scuola e sulle teste degli insegnanti. Questo dato in percentuale, se trasformato in cifre, corrisponderebbe a circa 14 mila posti di lavoro in meno. Non pensiate che tale ripensamento avvenga in maniera indolore, l’oggetto di scambio, con cui compensare la spesa, potrebbero essere le supplenze. Se andrà in vigore la finanziaria non si nomineranno più supplenti per le assenze brevi, ossia fino a 15 giorni. Le sostituzioni verranno garantite con il personale interno, quindi addio alle contemporaneità destinate ai progetti di recupero, tra l’altro già inseriti nel POF e forse addio alle funzioni tutoriali. Inoltre c’è da aggiungere come questa disposizione confligga apertamente con il comma 5 dell’art. 26 CCNL 2002-05 che attribuisce alle delibere del collegio dei docenti la facoltà di scegliere la destinazione delle ore di contemporaneità. In quanto poi a riuscire a risparmiare…ci risulta difficile immaginare “come”, poichè da quando è entrato in vigore il regolamento sull’autonomia, i dirigenti scolastici hanno smesso già di loro iniziativa la nomina di docenti per le supplenze brevi.

Ma non è finita, per quel che riguarda la scuola primaria, viene proposta l’eliminazione dei docenti specialisti di lingua inglese che, tradotto in altre parole, significa la trasformazione di tutti i docenti attualmente in servizio in insegnanti specializzati in lingua inglese. Se vi sembra di aver capito male quanto scritto nell’ultimo periodo e vi viene la tentazione di rileggerlo, risparmiate tempo, è proprio così: come per incanto, con un tocco di bacchetta magica degno delle fiabe più tradizionali, tutti gli insegnanti di scuola primaria si specializzeranno in lingua inglese e la insegneranno egregiamente nella loro classe. La preparazione sarà raggiunta con un corso di formazione, sicuramente breve, perché non dobbiamo dimenticare che l’obiettivo primario è il risparmio e che la formazione costa. Forse la soluzione più economica potrebbe essere rappresentata da corsi on-line a meno che il Ministro non intenda noleggiare degli stadi, magari sospendendo il campionato, per impartire lezioni di inglese a centinaia di migliaia di insegnanti. Se non fosse drammatico potrebbe sembrare semplicemente ridicolo. Per pudore e senso della decenza risparmiamo ogni commento sulla qualità e bontà del progetto, sicuri che i lettori saranno in grado di trarre le considerazioni del caso.

L’operazione consentirebbe di risparmiare altri 7200 posti, tanti sono gli insegnanti specialisti. Ricordiamo che l’insegnamento dell’inglese costituisce una delle 3 fantomatiche “I” che avrebbero dovuto caratterizzare e qualificare il processo di cambiamento dell’istruzione messo in atto da questo governo. Sì, perché nonostante tutto, si continua a voler parlare di “scuola di qualità”, come dire: il danno e la beffa.

Le sorprese uscenti dal cilindro di Siniscalco non sono però finite, un’altra proposta prevede di ridurre gli stanziamenti per i fondi d’Istituto e un’altra ancora di congelare il passaggio di gradone, utile per la progressione economica di carriera, a tutti coloro cui sarebbe spettato nel 2005. Il risparmio ottenuto da questa manovra, renderebbe  possibile, per il mago della finanza, un aumento contrattuale più sostanzioso rispetto al 3,7% previsto per il pubblico impiego. Renderemo sicuramente grazie ai colleghi che, loro malgrado, si immoleranno per questo sacrificio speso in nome di ben più alti obiettivi legati non al benessere di pochi ma della collettività! Quando eventualmente poi si sbloccherà la progressione non è dato di sapere!

 

Michela Gallina

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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