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Gaudeamus
igitur! Un
anno intenso di lotte e pressioni sindacali, nel tentativo di dare una
svolta al penoso problema del precariato, ha prodotto il suo effetto: 35.000
assunzioni a fronte delle 200.000 promesse ed auspicate, ma qualcuno,
rassegnato ormai all’andazzo rovinoso degli eventi che coinvolgono la
scuola italiana, pensa che sarebbe potuta anche andar peggio, gaudeamus
igitur! Il
24 giugno il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto per l'assunzione di
personale docente ed ATA che prevede 40 mila assunzioni a tempo
indeterminato di cui 35 mila docenti e 5 mila unità di personale ATA,
inoltre altre 30 mila assunzioni sono programmate per il prossimo biennio.
L’atteso provvedimento è stato accompagnato dai soliti toni
trionfalistici a cui ormai siamo avezzi, sì, perché non sono importanti i
fatti ma il modo in cui vengono presentati nel loro impatto mediatico,
tant’è che il Ministro dell’istruzione ha recentemente sbandierato e
rilasciato alla stampa orgogliose dichiarazioni di 130 mila assunzioni con
le quali intenderebbe risolvere efficientemente e definitivamente la
vergognosa piaga del precariato. Volendo
stendere un velo pietoso sulle discrepanze fra dichiarazioni e realtà dei
fatti, quello che viene presentato come intervento sanatorio e risolutivo
non è neppure in grado di compensare i pensionamenti già avvenuti in
questi ultimi anni né tanto meno quelli previsti per i prossimi! Il
rischio è che si creino degli enormi vuoti di organico, si prevede infatti
che nei prossimi cinque anni andranno in pensione circa 200 mila docenti. Quindi
quello che di fatto è un normale reintegro del turn over è stato
presentato come un incremento e potenziamento dell’organico nelle scuole. Così
il problema del precariato rimane. Per una grossa percentuale, troppo
grossa, di docenti è diventato uno stile di vita che si protrae fin quasi
all’età del pensionamento, con le ansie, le incertezze e la frustrazione
che possiamo ben immaginare, senza per questo voler escludere le ricadute
sulla qualità dell’insegnamento e dell’offerta all’utenza, degli anni
scolastici che si aprono all’insegna della discontinuità di persone e
delle relazioni interpersonali implicate. Forse non è del tutto casuale se
la qualità della scuola italiana risulta in forte discesa nelle classifiche
internazionali. La
Gilda degli Insegnanti e il SAM-Gilda, in particolare, fra le varie
organizzazioni sindacali si erano attivate con tutti i mezzi disponibili per
offrire delle soluzioni concrete e serie organizzando incontri con i
politici della maggioranza, ricordiamo la proposta Valditara che abbiamo
avuto più volte modo di illustrare e anche dell’opposizione, con
l’onorevole Sasso. La stessa Gilda ha elaborato una controproposta a costo
zero che avrebbe consentito l’assorbimento di 200 mila precari, proposta
tra l’altro contenuta nel “Libro bianco sul precariato docente”
pubblicazione che presenta un’analisi approfondita e sociologica del
problema in questione. Le
promesse di ascoltare le forze sindacali a quanto pare al momento sono
rimaste mere dichiarazioni d’intenti. Ci
congratuliamo comunque con i colleghi che ce l’hanno fatta. Michela
Gallina |
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