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DICEMBRE 2007 Genitori arrabbiati Un gruppo di genitori agguerriti di una scuola media di Trieste ha presentato ricorso d’urgenza al Tribunale civile al fine di richiedere il reintegro della supplente G.C., arrivata ad inizio anno, e sostituita nei giorni scorsi da un’altra supplente subentrata per effetto delle nomine dalle nuove Graduatorie. L’iniziativa è stata promossa da uno dei genitori, avvocato, che ha istruito un ricorso mirante al risarcimento dei danni morali derivati dall’impedimento ad usufruire della continuità didattica ed educativa prevista nel POF della scuola. L’Amministrazione scolastica, secondo il genitore-avvocato, sarebbe tenuta a garantire la sopraccitata continuità attraverso il mantenimento dei docenti presso la medesima sede, mantenimento che viene considerato come “livello minimo essenziale della prestazione”. Nel caso in esame, si sarebbe trattato pertanto della violazione di un diritto soggettivo. Per le sue osservazioni, l’avvocato ha attinto al POF, alla legge Moratti e alla stessa Costituzione. Mentre infatti la Costituzione parla di “garantire l’istruzione quale diritto primario della persona”, la Riforma Moratti parla di “livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale”. Quello che è successo nella scuola di Trieste, si sta di fatto verificando, in questo periodo e per lo stesso motivo, in molte scuole d’Italia. Sarebbe interessante che i genitori si muovessero con la stessa solerzia soprattutto laddove i dirigenti non nominano per niente i supplenti, in particolare per le assenze di pochi giorni. Gli alunni rimangono completamente privati del diritto allo studio venendo smistati in altre classi in cui ricevono solo sorveglianza, con buona pace della continuità didattica, dei diritti costituzionali e della qualità del servizio! M.G.
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Redazione