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GENNAIO  2005


SCUOLA DELL'INFANZIA:

Iscrizioni ed anticipi, il MIUR gioca sull'ambiguità

Le circolari applicative emanate in riferimento alla riforma scolastica targata Moratti ci hanno abituato all’ambiguità, alle incertezze ed alle contraddizioni.

La circolare n. 90 DEL 30/12/04 “ISCRIZIONI”, non smentisce le sue precorritrici e, nella parte riguardante gli anticipi alla scuola dell’infanzia, insiste nel dare adito a possibilità di diversa interpretazione.

La L. 53 del 28/03/03 (Riforma Moratti) specifica, all’art. 7, che per gli anni 03/04, 04/05, 05/06, possono iscriversi alla scuola dell’infanzia secondo criteri di gradualità ed in forma di sperimentazione, i bambini che compiono i 3 anni entro il trenta aprile dell’anno di riferimento, per l’anno 03/04 possono iscriversi i bambini che compiono i 3 anni entro il 28 febbraio.

La circolare n. 29 del 5/3/04 ribadisce che le iscrizioni anticipate alla scuola dell’infanzia saranno possibili, in via sperimentale, allorché si sarà conclusa la fase negoziale relativa alla costituzione di nuove figure professionali, ai sensi dell’art. 43 del CCNL e si parla anche di nuove modalità organizzative.

Stesso concetto viene ribadito dalla C.M. n.37 del 24/03/04 ed anche dalla Nota del 3/11/04 con la quale si comunica l’assunzione di 400 insegnanti a tempo determinato.

Al momento attuale la trattativa sulle nuove figure professionali sembra essersi arenata, né è chiaro chi queste figure debbano essere e quale ruolo dovrebbero rivestire; niente è stato precisato sulle nuove modalità organizzative che, si presuppone, dovrebbero considerare una variazione di orario e di numero di bambini presenti nelle classi.

Risulta pertanto evidente che gli anticipi non possono trovare realizzazione nella scuola dell’infanzia e crea confusione una circolare che permette alle famiglie di iscrivere i bambini che compiono 3 anni entro il 28 febbraio elencando come possibile accesso la risoluzione delle problematiche riguardanti l’eliminazione delle liste di attesa ed il parere favorevole dei comuni (forse si faranno carico della spesa dei pannolini e di  nuovi giocattoli riguardanti il massaggio delle gengive?) e riservandosi di comunicare in seguito ulteriori disposizioni: SI SPERA CALDAMENTE CHE LE ULTERIORI DISPOSIZIONI RINVIINO ALLA PROBLEMATICA DELLE NUOVE FIGURE PROFESSIONALI E DELLE DIVERSE MODALITA’ ORGANIZZATIVE.

E se così non fosse?

Il SAM-GILDA ha ripetutamente sostenuto che inserire bambini di due anni e pochi mesi nell’attuale scuola dell’infanzia è una forzatura foriera di gravissimi problemi per i piccoli e per la scuola stessa.

Ci si ostina a volere un anticipo che alle attuali condizioni non potrà nella pratica, avvenire, semplicemente perché i bambini non sopravvivranno ad una simile situazione di stress.

Non possiamo permettere che i piccoli indifesi diventino terreno di sperimentazione per nuove politiche scolastiche.

Si vuole dare la possibilità di terminare gli studi entro il diciottesimo anno di età inserendo bambini di due anni e quattro mesi (la ripetizione del concetto è voluta) in una scuola che non si presenta ottimale nemmeno per i bambini di 3 anni e non ci si accorge che i giovani sprecano il doppio del tempo necessario a conseguire la laurea con il sistema universitario del 3 + 2.

 

Gli appelli che abbiamo rivolto al ministro sono stati tanti, adesso rivolgiamo un invito a trascorrere solo due giornate in una scuola dell’infanzia con quattro sezioni di 28 bambini ciascuna in un periodo in cui due insegnanti sono assenti per malattia ed i bambini presenti sono al 50% colpiti dal virus dell’influenza intestinale: una situazione più o meno standard nelle nostre scuole.

E’ l’ultima speranza, una donna e madre non può non capire. 

Chiara Moimas

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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