|
||||||
Comunica con noi
|
GENNAIO 2007 Istruzione obbligatoria o buona istruzione? L’ articolo 281, comma f della finanziaria appena approvata alla Camera ha confermato l’innalzamento dell’obbligo scolastico per almeno 10 anni. Ora è necessario vincere la sfida per cui questa formula non rimanga vuota ed ingannevole per i soggetti interessati ma anche per il destino della nazione. Questa, assieme ad altre scelte, costituisce l’ossatura di un programma di politica scolastica, inserito in un intervento di politica finanziaria. Il fatto che le politiche scolastiche vengano sottratte al dibattito parlamentare e della società civile in una materia così delicata, che non può essere monopolio esclusivo di nessuna maggioranza politica, essendo l’ istruzione un ambito in cui occorre ricercare ampia condivisione di vedute e di obiettivi, lascia tutti molto perplessi. Sull’obbligo, Mariangela Bastico, viceministro alla Pubblica Istruzione, aveva dichiarato “L’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni costituisce un investimento strategico per elevare i livelli di sapere diffusi nel nostro Paese. Una scelta dello spessore di quella compiuta nel 1962 con la istituzione della scuola media unica. Questo è il senso politico e istituzionale di una decisione che il Parlamento è chiamato ad assumere, indipendentemente dallo strumento legislativo utilizzato” (“Professione docente", novembre 2006). Siamo tutti d’accordo sul fatto che l’innalzamento dell’obbligo scolastico sia un’opportunità, ce lo dice dal 2000 il documento sottoscritto a Lisbona da tutti i paesi europei, ce lo dice il corso della storia che nel tempo ha sempre mirato ad innalzare il livello di scolarizzazione. Ma per creare una buona scuola non è sufficiente innalzare l’obbligo scolastico, sarebbe troppo semplicistico pensare di risolvere il problema in questo modo. Fare della buona scuola è legato ad una complessità di fattori e l’obiettivo specifico da perseguire è sicuramente il miglioramento dei livelli di apprendimento, un obiettivo che ultimamente sembra essere stato disatteso. Nonostante l’aumento della scolarizzazione di massa, infatti c’è stato un alleggerimento dei contenuti che ha portato ad un impoverimento del bagaglio culturale degli studenti. Una buona scuola, dunque, non può prescindere da una richiesta di impegno rivolta ai giovani, l’innalzamento dell’obbligo scolastico rischia di diventare un’occasione persa, una formula vuota se non supportato da scelte qualitative in riferimento sia ai contenuti che alle modalità e se non garantisce a tutti i giovani le medesime opportunità di successo. RDM
|
|
||||