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Redazione

Segreteria Nazionale

NOVEMBRE 2007


E' PRIMAVERA

Gli anticipi alla scuola dell’infanzia hanno contribuito pesantemente ad accentuare il carattere assistenziale della suddetta scuola, allontanandola ineluttabilmente dal sistema di istruzione nazionale.

Gli anticipi di morattiana memoria, nessuno ne ha fatto mistero, nati come economica alternativa agli asili nido, carenti sul territorio, si sono inceppati nella loro realizzazione trascinandosi in parziali sperimentazioni. Si sono infine arenati perché nessuno ha mai saputo spiegare chi fossero le nuove figure professionali preposte all’accoglienza dei piccoli e soprattutto perché, posto che tali figure fossero state identificate, nessuno sarebbe stato in grado di reperire i fondi necessari a pagarle per l’opera prestata.

Ma i ministri passano….. ed ecco che nell’era di Fioroni sbocciano le classi primavera!

Un ulteriore brumoso autunno nella storia dell’infanzia.

Con un blitz estivo, riconducibile alla nota prot. 7247 del 6 luglio 2007, è stato dato potere ai dirigenti scolastici di inoltrare istanza, entro il 10 luglio, per ottenere il contributo finalizzato all’istituzione di offerta formativa integrata rivolta a bambini dai 2 ai 3 anni di età (classi primavera).

Il contributo ammonta a € 25.000 per sezioni funzionanti sino a 6 ore e a € 30.000 per sezioni funzionanti 8/9 ore; il numero di bambini per sezione è di 20 ed è prevista la presenza di personale nel rapporto di un educatore ogni 10 bambini.

In luglio, si sa, non ci sono attività collegiali programmate e pertanto la richiesta dei dirigenti poteva tranquillamente avvenire in assenza di qualsiasi decisione o parere del collegio dei docenti.

La nostra contrarietà agli anticipi, ha incontrato favorevolmente l’estraneità dei docenti alla costituzione frettolosa ambigua e fumosa delle classi primavera, ma dobbiamo considerare che le medesime, una volta costituite, trovano spazio all’interno dei plessi.

Non è possibile convivere con una simile realtà ed ignorarla, perché anche quei bambini sicuramente devono consumare i pasti, usufruire dei servizi igienici, giocare negli spazi aperti e negli ambienti comuni ed è un loro diritto parlare, cantare e sicuramente piangere, gridare, ridere e, vista l’età, anche dormire.

Il mancato coinvolgimento dei collegi docenti si è rivelato, in pratica, una imposizione ad accettare una realtà che non può che portare disguidi nelle scuole e senz’altro altera i ritmi e le abitudini di vita comune, tanto necessari ai bambini e conquistati con anni di sperimentazioni e confronti.

La carenza organizzativa che ha preceduto la costituzione delle sezioni primavera è palpabile dalla lettura delle FAQ che il Ministero pubblica sul suo sito, si ha la sensazione di assistere ad un crescendo di quesiti che si pongono con il progredire dell’esperienza e che non trovano certezza nelle risposte, ma suggerimenti e, troppo spesso, l’impegno a provvedere in seguito.

Qualcuno chiede se il personale delle sezioni primavera possa partecipare ai collegi dei docenti (ma chi è che rivolge una simile domanda??) e la risposta è naturalmente (e fortunatamente) negativa, ma il ministero non si ferma e suggerisce che il collegio dei docenti programmi momenti di incontro nell’ottica di collaborazione e continuità.

Si può trovare di peggio: qualcuno chiede se il personale ATA, che collabora con le sezioni primavera possa essere pagato con il fondo d’istituto e la risposta questa volta non è perentoriamente negativa, ma rinvia alla contrattazione integrativa d’istituto.

Siamo alla follia!!

Un progetto che non ha previsto in alcun modo il coinvolgimento del personale docente nella sua realizzazione adesso pretende di insinuarsi nella vita scolastica richiedendo impegni aggiuntivi ai docenti e prevedendo addirittura l’utilizzazione del fondo d’istituto.

Non possiamo che prospettare e temere ulteriori e continue ingerenze nell’attività lavorativa dei docenti, generate soprattutto dalla forzata convivenza.

Noi chiediamo al Ministro di rivedere la problematica riguardante le sezioni primavera considerando l’inopportunità di inserirle nel contesto delle scuole dell’infanzia ed invitiamo i colleghi a segnalare situazioni che comportino aggravio e peggioramento del sistema lavorativo, ribadendo che questo non deve esserci.

Vogliamo segnalare la mancanza di regole ed indicazioni nel reclutamento del personale addetto alla funzione di educatore e vogliamo ancora una volta parlare in difesa di quei bambini per i quali il legislatore ha previsto la permanenza nelle sezioni primavera sino a 9 ore al giorno.

Un ultimo dubbio: e se al mattino la sezione primavera rimane sguarnita di personale?

Attendiamo la FAQ, ma temiamo di conoscere la, pur illegittima, risposta.

Chiara Moimas

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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