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LUGLIO
2006
RIFORMA COLPITA ED AFFONDATA
La notizia è strepitosa: una sola
giornata di lavoro ha posto fine ad anni di polemiche seguiti all’emanazione
della Legge Delega 53/2003 e dei successivi decreti e circolari applicativi.
Affondati definitivamente i tanto contestati istituti introdotti dalla
stessa legge: Tutor, Portfolio, Anticipi alla scuola dell’infanzia,
Contratti di prestazione d’opera. Su tutto questo è stata posta la parola
fine lunedì 17 luglio, presso la sede dell’ARAN a Roma.
Per la nostra associazione è la soddisfacente conclusione di una lunga e
dura battaglia, che ci ha visti mobilitati in difesa della categoria.
Ripercorriamo velocemente le tappe di quanto avvenuto.
L’odissea era iniziata nel marzo 2003, data di emanazione della legge delega
che già aveva sollevato una serie di perplessità, culminate successivamente
con l’uscita del primo decreto attuativo, il 59/2004, che, agli articoli 7,
8, 10 e 11 introduceva appunto gli elementi caratterizzanti e critici della
riforma di cui abbiamo molto parlato: tutor (con la conseguente
gerarchizzazione delle figure professionali), portfolio (con maggior carico
di lavoro non retribuito e non riconosciuto per gli insegnanti), anticipo
per la scuola dell’infanzia (e svilimento della natura di quel primo livello
dell’istruzione), introduzione di contratti di prestazione d’opera, blocco
della mobilità docente e vincolo di permanenza nella sede per tutto il tempo
della durata del ciclo scolastico.
Abbiamo ribadito con insistenza come questi elementi fossero in contrasto
con quanto contenuto nel contratto e come l’amministrazione non potesse
decidere e scardinare quello che era di esclusiva competenza contrattuale.
Più volte dall’alto vi sono stati tentativi di forzatura ed imposizione
(ricordiamo la nota, firmata da Pasquale Capo, uscita nel giugno 2004). Il
30 agosto 2004 era anche stato avviato un primo tentativo di trattativa per
dare una veste contrattuale agli istituti della riforma, ma la trattativa
era presto naufragata per mancanza di fondi, perché la riforma doveva
avvenire a costo zero. Nonostante ciò, i tentativi di forzatura, di
imposizione ed aggiramento delle procedure erano continuati sfruttando la
catena gerarchica e anche i documenti ufficiali (citiamo la circolare sul
portfolio). Più volte la nostra organizzazione si è attivata denunciando
come, senza contrattazione, fosse illegittimo avviare tali istituti;
ricordiamo le varie manifestazioni di piazza: la restituzione delle agende a
Roma, la distribuzione delle cartoline per la richiesta del referendum
abrogativo in varie regioni e nella capitale, i molteplici appelli al
ministro, i comunicati stampa, le diffide e così via.
Il lavoro degli ultimi due mesi ha finalmente dato una svolta decisiva alla
soluzione del problema: il Coordinatore nazionale Rino Di Meglio ha
incontrato sia il Ministro Fioroni che il Viceministro Bastico chiedendo e
sollecitando una presa di posizione che non lasciasse spazio ad ambiguità.
Il 6 luglio scorso, lo stesso coordinatore aveva inviato un appello a tutti
gli altri sindacati rappresentativi esortandoli ad un’iniziativa unitaria
presso l’ARAN al fine di sancire, con la necessaria chiarezza,
l’inattuabilità dei sopraccitati articoli, considerata anche la risibilità
delle risorse stanziate. Nell’iniziativa, l’appello a concludere rapidamente
per consentire un avvio ordinato delle lezioni.
Aperta e conclusa dunque in un’unica battuta la trattativa che ha
formalmente dichiarato la disapplicazione degli elementi più discussi della
riforma.
Almeno questa volta, dopo che gli ultimi anni scolastici sono iniziati
all’insegna dell’incertezza, dell’improvvisazione e della confusione più
totale, si potrà partire con un minimo di chiarezza, i colleghi potranno
decidere di ritornare all’organizzazione modulare oppure optare per la
prevalenza, in base alla modalità che riterranno più consona e funzionale.
Sapranno con sicurezza quali strumenti di valutazione dovranno adottare in
corso d’anno senza l’ansia di svegliarsi un mattino qualsiasi e scoprire
che, fuori ragionevole tempo massimo, qualcuno ha deciso di cambiare le
regole del gioco. Ci auguriamo che le novità possano contribuire ad una
certa serenità per tutti ed esprimiamo la piena soddisfazione per l’esito
ottenuto.
Michela Gallina |
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