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MARZO 2006
CONTRATTAZIONE
Tanto per chiarire alcuni concetti
fondamentali, noi insegnanti godiamo di due tipi di contratti collettivi
nazionali: uno quadriennale normativo che, come dice il nome, disciplina gli
aspetti legati alla gestione normativa, agli impegni, ai diritti e doveri,
agli obblighi di servizio, alle competenze ed alle relazioni specifiche
professionali, agli orari e cosi via ed uno biennale economico che
disciplina gli aspetti retributivi. I contratti vengono stesi, presso l’ARAN,
l’agenzia di mediazione e negoziazione, dai rappresentatati delle
organizzazioni sindacali rappresentative e dai rappresentanti
dell’amministrazione, ossia del Ministero dell’Istruzione. Il contratto
quadriennale normativo, attualmente in vigore, venne siglato nel luglio del
2003, contratto con validità temporale 2002-2005. La nostra associazione non
lo sottoscrisse in quanto non vi erano state accolte le proposte ritenute
forti quali l’area di contrattazione separata per i docenti, l’unicità della
funzione docente, la valorizzazione dell’insegnamento e della funzione
docente rispetto all’aggiuntivo e così via.
Quello che preme sottolineare è come vi sia un meccanismo perverso e poco
democratico nella gestione della contrattazione, una sorta di ricatto.
Infatti le organizzazioni sindacali che non accettano di sottoscrivere un
contratto, in quanto non lo ritengono buono per la categoria, ed anzi lo
considererebbero un tradimento del mandato di fiducia ricevuto dagli
iscritti, vengono poi estromesse dalle contrattazioni decentrate, ossia
quelle regionali e quelle d’Istituto. Di fatto, la procedura diventa un modo
per far uscire di scena i sindacati ritenuti “scomodi”, quelli che si
battono per ottenere alcuni risultati considerati importanti per migliorare
qualitativamente la vita lavorativa professionale, quelli che non accettano
volentieri i compromessi di comodo. La nostra Organizzazione è proprio
questo, potremmo dire che sia nata per questo, per contrastare il monopolio
del potere dei sindacati tradizionali. Essere esclusi dalla trattativa
significa anche non poter dare assistenza ai nostri iscritti in quelle
istituzioni scolastiche dove non siano state elette le nostre RSU o
comunque, laddove le RSU lo richiedano, offrire loro un supporto di presenza
alle trattative.
Com’è risaputo, il 22 settembre 2005, si concluse la contrattazione per il
biennio economico. In tale data la nostra Federazione firmò, in quanto
ritenne che le condizioni ottenute fossero le migliori possibili nella
situazione e così, dopo anni di esclusione, fummo riammessi alla
contrattazione decentrata. Dal 22 settembre giungemmo però al 7 dicembre
prima che la firma del contratto fosse ufficializzata e con essa anche il
nostro diritto alla partecipazione. Con una nota prot. n. 786 del 20
dicembre 2005 il MIUR comunicò ai Direttori scolastici regionali il diritto
della federazione Gilda-UNAMS alla partecipazione alla contrattazione
integrativa a livello di istituzione scolastica. Il comunicato sembrava aver
messo a tacere vari dubbi, tentativi di esclusione e boicottaggio messi in
atto da alcune Amministrazioni scolastiche e da alcuni sindacati. Invece, a
quanto pare, la nostra presenza risulta scomoda e fastidiosa per qualcuno in
particolare, evidentemente poco disposto a condividere le decisioni
riguardanti la scuola con le “voci fuori dal coro”. Invitiamo tutti i nostri
lettori ad interrogarsi sul significato di questo ostracismo, sul
significato della determinazione a non farci partecipare. Così la C.I.S.L.-Scuola
è recentemente intervenuta presso il M.I.U.R. e l'A.R.A.N. per chiedere
l'esclusione della GILDA-U.N.A.M.S. in quanto, pur avendo sottoscritto il
contratto biennale vigente, non avrebbe firmato il precedente contratto
quadriennale normativo né il precedente biennale economico.
Ecco riportato di seguito un estratto della risposta fornita dall’ARAN al
quesito presentato dalla CISL, la nota è del 7 febbraio 2006, prot. n. 1315:
“ Con le note in oggetto è stato posto il problema se una organizzazione
sindacale, che non sia firmataria del CCNL relativo al quadriennio normativo
e primo biennio economico ma solo del secondo biennio economico, possa
essere ammessa alla contrattazione integrativa.(…). Da consolidata
giurisprudenza i CCNL biennali sono tra loro autonomi e ciascuno di essi
individua i soggetti da ammettere alla contrattazione integrativa, qualora
firmatari del CCNL.
Ne deriva, pertanto, l’impossibilità di escludere una organizzazione
firmataria del contratto nazionale dalla contrattazione nel luogo di lavoro
per l’applicazione del CCNL biennale sottoscritto. Se così fosse
l’ammissione alle trattative sarebbe cristallizzata alla verifica delle
organizzazioni sindacali ammesse alle trattative per il quadriennio
normativo.
Occorre ora stabilire quale sia il contratto integrativo cui il sindacato
firmatario del solo secondo biennio economico abbia titolo a partecipare.
Tutti i CCNL attribuiscono alla contrattazione integrativa la definizione di
numerose materie, alcune di carattere economico e altre di carattere
normativo, per le quali è prevista la stipulazione di un accordo di parte
normativa quadriennale e di parte economica biennale, alla stessa stregua
del contratto nazionale.
E’ evidente, da quanto premesso, che l’organizzazione sindacale subentrante
nel secondo biennio non ha titolo a partecipare alla negoziazione
dell’integrativo quadriennale e primo biennio economico in quanto non
firmataria. Ciò infatti presuppone la sottoscrizione del relativo CCNL,
sempre possibile, dal momento che l’organizzazione di cui trattasi ha
partecipato alle trattative. In mancanza di tale sottoscrizione,
l’organizzazione potrà partecipare solo alle trattative che si riferiscono
al secondo biennio,(…)”.
Se ci è consentito un parere in merito a quanto riportato, le considerazioni
dell’ARAN ci sembrano alquanto cervellotiche, danno un colpo al cerchio ed
uno alla botte senza pervenire ad alcuna conclusione di fatto. Non ci
possono escludere dalla contrattazione perché la consolidata giurisprudenza
non lo consente, ma mettono dei limiti ai nostri interventi che
concretamente non si riesce a capire come debbano manifestarsi. Cosa può
voler dire “praticamente” partecipare ed intervenire solo per quegli aspetti
riguardanti il contratto economico che comunque sono strettamente connessi
agli aspetti normativi? Se il documento voleva essere un tentativo di
chiarificazione, diciamo che ha fallito nel suo obiettivo generando
ulteriori occasioni di confusione e dunque di tensione, perché dove non c’è
chiarezza e garanzia del diritto regna la legge della prepotenza e
dell’arroganza.
Come se non bastasse, è del 20 febbraio la replica del MIUR che, con nota
prot. n. 95 del 20 febbraio 2006, avente per oggetto: “Federazione
GILDA-UNAMS partecipazione alla contrattazione integrativa a livello di
istituzione scolastica (seguito della nota n. 786 del 20 dicembre 2005).
Chiarimenti dell’ARAN”, recepisce le generiche indicazioni dell’ARAN
riportandole testualmente al suo interno. Quindi nemmeno dal Ministero è
giunto l’auspicato chiarimento.
Michela Gallina |
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