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DICEMBRE 2006
Un ringraziamento a tutti i colleghi che hanno offerto la loro candidatura per le nostre liste UN VOTO CHE VALE di Rino Di Meglio
Il manuale della Commissione Elettorale
SETTEMBRE 2006
ELEZIONI RSU 2006
A dicembre andremo di nuovo a votare per le RSU. Si tratta certamente di un appuntamento di grande importanza: misurare la rappresentatività significa infatti determinare il peso politico dei sindacati (e quindi delle idee sulla scuola che essi sostengono) al tavolo delle trattative nazionali. Il meccanismo attuale prevede che la rappresentatività sia calcolata sulla media tra la percentuale delle iscrizioni ai vari sindacati e quella dei voti conseguiti alle elezioni RSU. Le elezioni RSU nella Scuola sono un po' come quelle politiche per il Parlamento; il consenso che avremo nelle Scuole si tramuterà infatti in maggiori possibilità di far passare le nostre idee in sede di Contratto Nazionale e quindi anche in quella di migliorare le condizioni professionali ed economiche dei docenti italiani. Le battaglie che intendiamo portare avanti, non stancandoci di ripetere concetti ormai noti ai nostri sostenitori riguardano in particolare: - l'area contrattuale specifica (separata) per gli insegnanti, che consenta di distinguere le diverse professionalità: ATA e docenti, garantendo una maggior valorizzazione di ciascuna di esse; un’idea che finalmente comincia ad essere accettata dall’opinione pubblica. - SAM e Gilda si sono sempre distinti dagli altri sindacati tradizionali che hanno la responsabilità di non aver saputo comprendere l’importanza della funzione docente e che, a partire dagli anni 70, hanno firmato contratti responsabili di aver appesantito il lavoro degli insegnanti, sempre più burocratizzato, sempre più mortificato. La GILDA ha storicamente contrastato questa posizione, sostenendo la dimensione professionale ed intellettuale del nostro lavoro, lavoro in gran parte sommerso, mentre per le altre organizzazioni il docente è considerato un lavoratore a tempo parziale. Ecco perché hanno inventato il lavoro aggiuntivo, valorizzando, nella scuola, chi fa cose diverse dall’insegnamento. Vorremmo infatti che i colleghi riflettessero sull’importanza di essere un’organizzazione di soli insegnanti, che conoscono sul campo la realtà, un’organizzazione che esclude la controparte: i dirigenti ed anche altre figure professionali che, senza nulla togliere alla loro importanza, poco hanno a che fare con le nostre mansioni. La tutela della professione si realizza poi anche sul piano contrattuale. Negli ultimi due contratti, l’erogazione di ulteriori risorse al fondo d’Istituto è stata bloccata in quanto tutte le somme disponibili sono state usate per incrementare lo stipendio. Questo risultato è dovuto alla nostra presenza attiva nella contrattazione. Non dobbiamo peraltro dimenticare che le regole del gioco sono stabilite dagli stessi sindacati confederali e quindi da sempre studiate per danneggiare la Federazione GILDA-UNAMS. Questo significa che tutti i nostri iscritti devono comprendere l’importanza di essere presenti a queste elezioni. Se gli iscritti ed i simpatizzanti non si mobiliteranno per presentare il maggior numero di liste possibile, la Gilda e il SAM-Gilda ne avranno un danno enorme. Ai molti colleghi, stanchi di rappresentare il ruolo di RSU, in alcuni casi defatigante per le tensioni con i dirigenti scolastici, dopo averli ringraziati per quanto hanno fatto sino ad oggi, vorrei dire una bella frase, letta tanti anni fa, di quelle che non si dimenticano: "la libertà è la ragione che non si stanca di combattere". Pensino alle cose buone che sono riusciti ad ottenere e sappiano che i grandi obiettivi si raggiungono anche con piccoli risultati quotidiani. Le battaglie che conduciamo non obbligano necessariamente al conflitto con il dirigente: la prima arma è il ragionamento. Avere migliori condizioni per i docenti è interesse di tutti, anche del dirigente stesso, ovviamente quando si tratti di persona intelligente ed in buona fede. Coloro che si candideranno per la prima volta costituiranno quindi il legame essenziale della nostra Associazione con la realtà delle scuole; saranno gli occhi e le orecchie della Gilda. Noi dirigenti nazionali e provinciali, faremo ogni sforzo per sostenerli in questo importantissimo ruolo. Infatti la Gilda degli insegnanti ed il SAM sono nati come organizzazioni di base, in contrapposizione al verticismo delle organizzazioni tradizionali. L’impegno profuso dalle RSU può soprattutto influenzare in modo significativo, a livello periferico, la vita lavorativa dell’insegnante e condizionarne il suo “stare bene” a scuola. Faccio solo alcuni esempi di quello che intendo dire: ogni docente dovrebbe ricevere mediamente ben 2500 Euro di retribuzione attraverso la contrattazione integrativa (e la cifra la dice lunga sull'entità delle risorse che sono in gioco attraverso il fondo d'Istituto); la RSU ha la responsabilità di far sì che veramente quelle somme vadano ad integrare i magri stipendi dei docenti e non siano sprecate. La RSU GILDA può impegnarsi per compensare le numerose situazioni di disagio che affliggono la docenza, perché il fondo d'Istituto non diventi il "fondo del dirigente". Anche sul piano normativo la RSU può ottenere notevoli risultatati: la trasparenza, l'equità nei criteri di assegnazione alle classi, ai plessi ed alle attività, il controllo sulla formulazione degli orari, ecc. Fin da ora il nostro più sincero ringraziamento a tutti coloro che, alla luce di quanto sopra, vorranno dare il loro contributo. Rino Di Meglio CHE COSA SONO E A CHE SERVONO L’acronimo R.S.U. sta ad indicare le Rappresentanze Sindacali Unitarie, ossia quei docenti che, in lista con la sigla di un’Organizzazione sindacale, ed eletti dai colleghi, avranno il compito di svolgere la contrattazione d’Istituto assieme alle delegazioni trattanti: dirigente scolastico, DSGA, e dirigenti sindacali provinciali. Le RSU dovranno, in tal sede, farsi portavoce delle richieste ed esigenze espresse dai colleghi in merito alle questioni di loro competenza (si veda il riquadro “Le competenze delle RSU” p. 4) elencate nell’art. 6 del CCNL 2002/2005. Il prossimo 4 novembre scadrà il termine per presentare, in tutte le scuole italiane, le liste dei candidati per le elezioni. Più voti e più seggi riusciremo ad ottenere e maggiore sarà la nostra rappresentatività a livello nazionale, ovvero il nostro peso contrattuale in rapporto a quello degli altri sindacati. A livello nazionale quindi, per la nostra associazione, sarà un appuntamento molto importante, un appuntamento su cui ci giocheremo la possibilità di influenzare, con maggiore o minore forza, la politica scolastica, le scelte e le decisioni per i prossimi anni. Per questo chiediamo ai colleghi di offrire la loro candidatura, un impegno per difendere e cercare di migliorare lo status della nostra professione, può passare anche attraverso un buon risultato alle elezioni RSU. Gli effetti della presenza di nostri delegati sindacali si avranno però anche a livello periferico, ossia di singole istituzioni scolastiche. Dalla lettura dei compiti affidati dal Contratto alle RSU, possiamo desumere come esse possano influire notevolmente sulle condizioni di lavoro degli insegnanti, nel bene e nel male. Il nostro collega nella RSU potrà impegnarsi perché ci sia equità nell’assegnazione dei docenti ai plessi, nell’articolazione dell’orario, nella distribuzione dei giorni liberi, nella ricaduta sull’orario della riduzione dell’ora di lezione, tutte materie sulle quali è prevista una contrattazione obbligatoria nelle singole Scuole. Molti colleghi si chiedono se svolgere l’incarico sia una perdita di tempo o se si possa fare qualcosa di buono e soprattutto come possa essere diversa la nostra presenza in questi organismi sindacali. Un nostro eletto nelle RSU deve sentire, prima di tutto, il dovere di rappresentare i colleghi e quindi di non assumere decisioni senza aver preliminarmente sentito il loro parere nelle materie di contrattazione; già questo stile lo differenzierebbe da molti sindacalisti che non si curano del parere di coloro che gli hanno conferito il mandato bensì rappresentano semplicemente se stessi. Quali obiettivi potrebbe poi proporsi un docente del SAM-Gilda impegnato nelle RSU? Partiamo da quello fondamentale: la contrattazione separata tra docenti ed ATA. Le attuali norme non impediscono che, a livello di singola Scuola, ed a condizione di avere un sufficiente consenso elettorale, si possa ottenere di separare la contrattazione dei docenti da quella degli ATA, almeno in questa sede. Un’altra battaglia importante che si può sostenere nella RSU, in coerenza con i nostri obiettivi, è quella di far sì che il fondo d’Istituto sia utilizzato a sostegno della qualità dell’insegnamento e non, come spesso avviene, per funzioni che con l’insegnamento nulla hanno da spartire. E’ importante infatti frenare i Dirigenti che tendono ad utilizzare il fondo per le proprie esigenze organizzative ed amministrative piuttosto che per le attività di insegnamento o funzionali ad esso, come avviene spesso in violazione del contratto. Una nostra presenza forte e qualificata nella RSU può avere quindi effetti non secondari sulla qualità della vita dei docenti nella singola scuola, oltre a servire a dare forza al nostro sindacato a livello nazionale. Ricordiamo che gli incontri di contrattazione vengono svolti in orario di servizio, quindi non comportano nessun onere aggiuntivo a livello di orario e che, in quanto organismo di tipo elettivo, non è previsto compenso per lo svolgimento della funzione. Michela Gallina LE COMPETENZE DELLE RSU Il Contratto Nazionale vigente definisce anche la materia delle relazioni sindacali a livello di singola istituzione scolastica: - L’art. 3, comma 3, del CCNL 2002/05 definisce i tre modelli delle relazioni sindacali, validi per tutti i livelli:
- L’art. 6 del CCNL definisce in dettaglio lo svolgimento delle relazioni sindacali a livello di singola scuola. Il Dirigente scolastico è tenuto all’INFORMAZIONE preventiva nei confronti delle RSU sui seguenti argomenti: proposte di formazione delle classi e dell’organico della scuola, criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento ed infine sull’utilizzazione di servizi sociali. Sono invece materie di CONTRATTAZIONE, quelle sulle quali si stipula un vero e proprio Contratto d’Istituto: - modalità di utilizzo del personale in rapporto al POF; - criteri per le assegnazioni del personale alle sezioni staccate ed ai plessi, ricadute sull’organizzazione del lavoro della riduzione della durata delle ore di lezione, rientri pomeridiani; - criteri e modalità di applicazione dei diritti sindacali e prestazioni minime in caso di sciopero; - sicurezza dei luoghi di lavoro; - criteri generali per la ripartizione del fondo d’Istituto e per l’attribuzione dei compensi accessori; - criteri e modalità relativi all’organizzazione del lavoro ed all’articolazione dell’orario del personale docente ed ATA, nonché i criteri per individuare il personale docente ed ATA da retribuire con il fondo di Istituto. Il Dirigente deve formulare la propria proposta di contratto in tempi definiti “congrui” con l’inizio dell’anno scolastico e, comunque, entro dieci giorni dall’inizio delle trattative. Il Contratto d’Istituto dovrebbe essere compilato in tempi ragionevoli, che consentano ai colleghi di decidere se valga la pena o meno, dal punto di vista retributivo, accettare determinati incarichi ed attività aggiuntive;il contratto vale un anno, ma può essere prorogato tacitamente. Al termine delle operazioni, viene effettuata l’INFORMAZIONE successiva, quella alla quale è tenuto il Dirigente, nei confronti delle RSU: nominativi del personale impegnato in progetti retribuiti con il fondo d’Istituto, criteri con cui è stato individuato il personale impegnato in progetti, verifica dell’utilizzo delle risorse relative alla contrattazione d’Istituto. Va rilevato che, mentre per la contrattazione nazionale, affinchè un contratto sia valido, esiste il principio della “maggioranza” della rappresentatività, nessun criterio simile risulta stabilito a livello d’Istituto. Ad esempio in caso di contrasto tra RSU e sindacati firmatari di contratto, magari non rappresentati neppure nella Scuola, non esiste alcuna chiarezza su quale sia la “maggioranza” da individuare per la firma del Contratto d’Istituto. Michela Gallina COME PRESENTARE LA LISTA Avvertenza preliminare Curare che venga utilizzata esclusivamente la modulistica con denominazione GILDA-UNAMS al fine di evitare l’annullamento della lista. Presentazione delle liste
LE LISTE VANNO PRESENTATE ENTRO IL 4 NOVEMBRE 2006.
Candidati (elettorato passivo) Può candidarsi solo il personale di ruolo, compresi gli insegnanti di religione cattolica e gli insegnanti in distacco sindacale. I docenti in utilizzazione o assegnazione provvisoria possono candidarsi solo nella scuola di titolarità. Non è necessario che il candidato sia iscritto ad un sindacato. Il numero dei candidati non può superare di un terzo quello degli eligendi (coloro che devono essere eletti). Gli eligendi sono 3 nelle Scuole fino a 200 dipendenti e 6 nelle scuole con più di 200 dipendenti. Il presentatore di lista ed i membri di commissione elettorale non si possono candidare, ma tutti possono essere sottoscrittori della lista. Ad esempio una lista minima, in una scuola di 90 dipendenti può essere sottoscritta anche da solo due persone, di cui almeno uno candidato. Il numero massimo di candidati è di 4 nelle Scuole fino a 200 dipendenti e 8 in quelle con più di 200 dipendenti (cioè gli eligendi aumentati di 1/3). Non si possono candidare: - il presentatore di lista - i membri della commissione elettorale - i dipendenti a tempo determinato Firme di sottoscrizione E’ richiesto un numero di firme di presentazione pari ad almeno il 2% degli elettori della Scuola (vanno conteggiati anche gli ATA). Possono sottoscrivere la lista tutti i dipendenti in servizio nella scuola (elettori), i precari (con incarico del CSA), i membri di commissione elettorale e anche i docenti in assegnazione provvisoria e utilizzazione. Non esiste un numero massimo di sottoscrittori. Siccome firme di sottoscrizione apposte su più liste sono nulle è bene per ciascuna lista raccoglierne almeno 4. (1^ facciata del modulo, riquadro in basso).
Il presentatore Può essere presentatore della lista qualsiasi nostro dirigente sindacale, appartenente ai livelli nazionali, territoriali, o d’istituto (terminale associativo o RSU uscente). La lista può essere presentata anche da un dipendente della scuola privo di cariche, in tal caso deve essere munito di delega che va allegata alla lista. Un dirigente sindacale può presentare più liste, al limite anche tutte quelle della propria provincia. L’unica firma da autenticare è quella del presentatore il quale garantisce l’autenticità delle firme di sottoscrizione. L’autenticazione può avvenire ad opera del Dirigente scolastico della scuola di titolarità, del dirigente o rappresentante sindacale o di altro pubblico ufficiale autorizzato. (Retro del modulo). La Commissione elettorale E’ importante designare un nostro rappresentante in ogni Commissione elettorale in quanto la Commissione è arbitro di tutta la procedura elettorale sulla quale decide. I Componenti (scrutatori) devono essere dipendenti dell’Istituzione scolastica e dichiarare di non volersi candidare. I membri della Commissione, gli scrutatori ed i presidenti di seggio espletano gli adempimenti di loro spettanza con esonero dal servizio (nota ARAN 3/11/98 n. 6830). La Commissione si insedia entro il 26 ottobre. Si considera insediata quando siano pervenute all’Amministrazione almeno tre designazioni, a questi componenti si potranno aggiungere successivamente altri membri rappresentanti delle liste che, man mano, verranno presentate. Nel caso risultino designati meno di tre membri le liste presentatrici designano un componente aggiuntivo. Nel caso si verificasse la presentazione di un'unica lista, la Commissione può essere formata da un unico componente (nota ARAN 23/10/98). La designazione va firmata dal presentatore. Il dirigente scolastico, all’atto dell’insediamento della commissione è tenuto a consegnare l’elenco nominativo dell’elettorato attivo e passivo, suddiviso per categorie di appartenenza (docenti, ATA, a tempo determinato o indeterminato, personale in utilizzazione o assegnazione provvisoria). I seggi La Commissione Elettorale costituisce uno o più seggi (in sedi e plessi staccati) e determina anche gli orari di votazione. La votazione Ha luogo mediante una scheda unica, con le liste indicate in ordine di presentazione ed aventi lo stesso rilievo sulla scheda. Le schede dovranno essere firmate da almeno due scrutatori. L’elettore potrà esprimere una sola preferenza, nell’ambito della lista prescelta, quando vi è da eleggere una RSU di 3 componenti (la stragrande maggioranza delle Scuole), due preferenze potranno essere espresse per eleggere le RSU delle Scuole con oltre 200 dipendenti.
Nel caso di voto di preferenza dato a candidato di una lista diversa da quella votata, la preferenza è nulla, resta invece valido il voto di lista. Michela Gallina |
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