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DICEMBRE 2008 LETTERA AGLI ISCRITTI
Cari colleghi, si conclude, in questo mese di dicembre 2008, una lunga e complessa operazione che ha obbligato la nostra Associazione ad un processo di cambiamento, imposto dalle grandi organizzazioni confederali e dall’Aran nel corso dell’estate 2007 e concretizzatosi con il contratto quadro del 24 settembre 2007. Ricordo che, durante quell’estate, è stato fatto da parte nostra ogni sforzo per ottenere attenzione dalla stampa, dall’allora governo di centro-sinistra, purtroppo con risultati molto scarsi, essendosi acclarata una diffusa, inadeguata, sensibilità per l’esercizio della democrazia sindacale. Questo processo, ampiamente condiviso quindi da tutte le principali compagini politiche, e dai sindacati “forti”, ha avuto l’obiettivo di semplificare il numero delle forze sindacali in campo mediante soglie di sbarramento unilateralmente deliberate, e mediante la sparizione di libere federazioni tra organizzazioni, quale è stata per 18 anni la nostra GILDA-UNAMS. Si è trattato di un atto insito in quella spinta generale verso la semplificazione che sta riducendo gli spazi di pluralismo e di democrazia. In questa vasta operazione, si è inserito il CCNQ del 24/9/07 che, con termini perentori, modificando il precedente del 7 agosto 1998, ha imposto alla nostra Associazione di fondersi con altri soggetti sindacali, sino a quel momento semplici alleati, per dare luogo ad una nuova compagine con caratteristiche di rappresentatività sindacale. Imponendo altresì tempi ristretti e condizioni rigide, pena la scomparsa, come soggetti sindacali rappresentativi, di chi non avesse ottemperato alle disposizioni. Il nostro sindacato aveva due possibilità: ottemperare o rifiutarsi di farlo. Nel primo caso, sarebbe confluito in un nuovo soggetto sindacale, rimanendo così presente e attivo in tutti gli ambiti contrattuali e continuando a svolgere la medesima e immutata azione di tutela dei docenti; nel secondo, sarebbe stato espulso da tutti quegli spazi in cui si rappresentano i diritti degli insegnanti. Nell’assillo dei tempi da vero e proprio diktat, la nostra Associazione ha scelto di continuare il cammino già intrapreso da vent’anni. Il soggetto, nato dalla fusione delle organizzazioni alleate, che corrisponde alla sigla con cui ci siamo presentati alle elezioni RSU, si chiama Federazione Gilda Unams (FGU) ha un proprio Coordinatore nella mia persona ed un proprio organismo dirigente. L’ultimo atto che abbiamo dovuto obbligatoriamente compiere - pena il medesimo capestro di perdere la rappresentatività il 31 dicembre 2008 - è stata l’unificazione delle trattenute sindacali. Per gli iscritti SAM la quota rimarrà invariata. Inutile nascondere che questo lungo anno non è stato facile per nessuno: per chi ha dovuto rappresentare le imposizioni, per chi le ha dovute assimilare e per chi ancora ha diversi dubbi. Tuttavia, la scelta fatta democraticamente è una scelta di vita e di conservazione di un patrimonio di cui dobbiamo andare fieri e chi vi scrive è orgoglioso e fiero del lungo cammino che la nostra Associazione ha percorso in questi venti anni con l’aiuto di tutti voi che ci avete dato fiducia e dei dirigenti provinciali e nazionali che si sono impegnati oltre ogni misura. Ora dobbiamo tutti insieme proseguire, rilanciandolo, nel progetto di valorizzazione dei docenti e di difesa della Scuola pubblica, convinti come siamo che l’uno senza l’altro non sia efficace e che una buona Scuola si abbia solo con docenti motivati e valorizzati. L’adesione a questi principi è stato il motivo per cui chi vi scrive, i nostri responsabili e i tanti che sono oggi con noi hanno continuato a impegnarsi da molto tempo perché mutasse quella scarsa considerazione sociale e politica verso gli insegnanti. Quei principi hanno rappresentato la nostra forza, la nostra linfa e il nostro convincimento profondo: ora non possiamo che ribadirli e rinforzarli, insieme con tutti voi. Il cammino che iniziamo da questo momento ha in sé sia la novità che il consolidamento di quei discorsi e di quei valori che ci hanno unito da sempre. Rino Di Meglio
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