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GENNAIO 2008 Periodi sabbatici per l'aggiornamento: un segnale di civiltà “Se la carriera scolastica degli alunni è insoddisfacente e il livello di istruzione in Italia è sempre più basso, la responsabilità è prioritariamente dei ragazzi e delle loro famiglie, che dedicano scarso impegno allo studio, e non degli insegnanti”. Con queste parole Rino Di Meglio ha replicato al Ministro dell’Istruzione che tentava di scagionare le responsabilità di famiglie e studenti rispetto ai bassi rendimenti denunciati dai recenti rapporti dell’OCSE e al piano di emergenza per le scuole medie presentato al Consiglio dei Ministri. Le possibili cause del fenomeno sono molte, complesse ed intrecciate fra loro: l’atteggiamento verso gli impegni di studio richiesti dalla scuola è spesso superficiale e di scarso investimento, molte altre attività coinvolgono gli studenti togliendo loro lo spazio per lo studio personale che non può esaurirsi all’interno dei tempi di frequentazione scolastica. Il Coordinatore nazionale ha colto l’occasione per ribadire che chi insegnanti sono favorevoli all’aggiornamento professionale ma chiedono periodi di esonero dal servizio per frequentare le attività di formazione così come avviene per le altre categorie professionali e negli altri paesi occidentali industrializzati.
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Redazione