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Redazione

Segreteria Nazionale

OTTOBRE 2007


Un regolamento per il Collegio dei docenti

Il collegio dei docenti, oltre alle competenze assegnategli dai decreti delegati del 1974, può darsi un suo regolamento interno che ne aumenti la funzionalità e limiti l’eventuale arbitrarietà dei dirigenti: convocazioni senza sufficiente preavviso, negazione di accesso agli atti, negazione del diritto di intervenire, negazione della possibilità di inserire argomenti all’ordine del giorno e così via.

Diamo di seguito una serie di suggerimenti utili per la stesura di un regolamento rispettoso dei ruoli docenti e dirigenziali.

Convocazione

La convocazione del Collegio dei Docenti deve essere fatta dal Dirigente Scolastico a mezzo avvisi scritti.

L’avviso di convocazione, con l’accluso elenco degli argomenti da trattare, va pubblicato ed affisso all’albo almeno cinque giorni prima (esclusi i festivi e le domeniche) rispetto alla data della riunione del Collegio (Art. 12 D.P.R. 209/1987).

L’avviso di convocazione può essere ridotto ma è bene che intercorrano almeno tre giorni in caso di urgenza. L’urgenza deve essere motivata nell’atto di convocazione. In mancanza dei requisiti minimi di anticipo la convocazione non è valida.

Il Collegio dei Docenti è presieduto dal Dirigente Scolastico (Art. 396 D. Lgs. 297/1994), per definizione, “primus inter pares”.

Nel caso di assenza o impedimento del Dirigente Scolastico, la convocazione è fatta da chi legalmente lo sostituisce, a norma di legge e la presidenza spetta ad uno dei due collaboratori del Dirigente Scolastico.

Qualora una seduta venga sospesa e la trattazione degli argomenti rimasti sia rinviata ad altra seduta non prevista nell’avviso di convocazione, il giorno e l’ora saranno stabiliti dal Collegio dei Docenti al momento della sospensione.

Il Dirigente Scolastico dovrà comunicare l’avviso del rinvio ai soli componenti assenti al momento della sospensione, ritenendosi quelli presenti informati del rinvio. L’avviso con rinvio sarà consegnato ai componenti ed affisso all’albo, in modo che siano avvertiti della data, ora, luogo ed argomenti rinviati da trattare nella prosecuzione della seduta, almeno tre giorni prima della seduta.

Iscrizione di proposte all’ordine del giorno

1. L’iniziativa degli argomenti da iscriversi all’ordine del giorno compete al Dirigente Scolastico e/o agli insegnanti purché la proposta sia sottoscritta da almeno un terzo dei componenti il Collegio dei Docenti.

2. Le proposte formulate devono essere presentate per iscritto al Dirigente Scolastico che può decidere di non iscrivere all’ordine del giorno la proposta formulata dai componenti, soltanto qualora non ravvisi la competenza da parte del Collegio dei Docenti.

3. Di tale decisione il Dirigente Scolastico deve darne comunicazione scritta, adeguatamente motivata, al primo componente proponente, entro tre giorni da quello in cui perviene la proposta.

4. Il Collegio può iscrivere all’Ordine del giorno un punto non previsto, soltanto nel caso in cui tutti i componenti siano presenti e favorevoli ad affrontarlo.

6. Il Dirigente Scolastico è sempre tenuto ad iscrivere all’ordine del giorno del Collegio dei Docenti, in occasione della prima seduta successiva alla proposta, gli argomenti dei quali venga richiesta, per iscritto, la trattazione da almeno un terzo dei componenti in carica.

Ordine del giorno aggiuntivo

Qualora si debbano aggiungere all’ordine del giorno argomenti urgenti o sopravvenuti, occorre darne avviso scritto ai componenti con circolare interna ed affissione all’albo dell’Istituto, almeno tre giorni prima della seduta.

Il carattere di urgenza deve essere adeguatamente motivato in sede di seduta.

La maggioranza assoluta dei componenti presenti ha diritto di decidere il rinvio a successiva sessione, di provvedimenti relativi agli ad argomenti aggiunti all’ordine del giorno.

Poteri del Presidente

1. Il Dirigente Scolastico rappresenta l’intero Collegio, ne è l’oratore, deve tutelarne la dignità e le funzioni, assicura il buon andamento dei lavori e modera la discussione che avviene secondo l’ordine prestabilito; concede la facoltà di parlare, pone o precisa i termini delle questioni sulle quali si discute e si vota, stabilisce l’ordine delle votazioni, ne controlla e ne proclama il risultato.

2. Il Presidente mantiene l’ordine ed assicura l’osservanza delle leggi e del regolamento, la regolarità delle discussioni e la legalità delle deliberazioni.

3. Nell’esercizio delle sue funzioni il Presidente si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Collegio dei Docenti e dei diritti dei singoli componenti.

 

(Estratto da una proposta di Regolamento dell’Istituto Nautico di Trieste - Massimo Vascotto)

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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