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Redazione

Segreteria Nazionale

FEBBRAIO 2008


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La scure della finanziaria che si abbatterà sull’organico scolastico, fino a ridurre di 10 mila unità i posti del personale docente, calerà pesantemente sia sull’organico di diritto che sull’organico di fatto.

Ne faranno le spese in primis le cattedre di strumento musicale e il numero stesso delle classi.

Altri effetti si vedranno sulla riduzione del numero di insegnanti di sostegno perché non saranno più concesse deroghe per i casi certificati come gravi. Questo aspetto appare molto preoccupante, la mancata attenzione verso il diversamente abile fa arretrare di decenni il processo di integrazione che era stato avviato; il dato appare tanto più grave quanto più gli alunni certificati si troveranno inseriti in classi sovraffollate e formate anche da alunni stranieri, un pesante fardello per gli insegnanti. Eppure il recente comunicato del MPI sugli organici assicura che il sostegno verrà rafforzato, chissà se si tratta dell’accoglimento dei nostri numerosi ed accorati appelli! Sempre nello stesso documento si assicura un aumento di 700 unità di personale alla scuola dell’infanzia.

I piccoli comuni potrebbero rimanere senza scuole perché non sarà possibile garantire la presenza di insegnanti in classi con pochi alunni, di conseguenza questi ultimi andranno a sovraffollare le sezioni dei centri abitati più grossi. Questo processo avrà una serie di ulteriori conseguenze negative quali ad esempio la deroga al numero massimo di alunni per classe prevista dalla normativa vigente, a meno che la soppressione dei piccoli plessi non porti ad un aumento delle classi nei plessi grandi che consenta una distribuzione più equilibrata. Inevitabile sarà però la costrizione al pendolarismo e sradicamento dalla realtà territoriale anche da parte dei bambini della primaria e delle medie con conseguente risvolto economico, dal momento che i piccoli comuni dovranno accollarsi le spese di trasporto degli alunni. Chiaramente anche la continuità dovrà cedere il passo rispetto alle pressanti richieste di risparmio imposte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Michela Gallina

 

 

 

 

 

 

 

 

 
     

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